Dipinto di S. Francesco © Foto Corrado Di Mauro
Una città come Augusta non poteva non annoverare tra le sue devozioni quella per San Francesco di Paola, invocato quale compatrono nonché protettore dei pescatori e della gente di mare.
Se il calendario riporta il 2 aprile la festa liturgica del Santo, Augusta ha sempre celebrato il patrocinio che ricade la seconda domenica dopo Pasqua.
La festività era preceduta dalla pia pratica dei “tredici solenni venerdì” che culminavano con la processione del simulacro condotto per le vie cittadine.
Da una lettera del Giudicato di Agosta datata 9 Aprile 1839 ed indirizzata al Sindaco della città avente per oggetto la richiesta del permesso per la processione del Santo, si legge tra l’altro l’elenco di tutti i soggetti che avrebbero preso parte alla processione: “Il Rev.mo Arciprete prima dignità di questa insigne Collegiata, il Rev.do Vicario Foraneo Diocesano, il Rev.do Vicario Foraneo Militare, il Rev.do Padre Priore del Ven.le Convento di S.Domenico, idem del Convento del Carmine, idem del Convento dei Cappuccini, idem Osservanti, Superiori delle Confraternite di Gesù e Maria delle Trombe, S.Giuseppe, del SS. Sacramento, Annunziata, S.Maria dell’Itria”.
Ulteriori e dettagliate informazioni si rilevano da un documento datato 9 Aprile 1842 a firma del Sindaco Cav. Giuseppe Lastorina in merito agli ordini ministeriali per la partecipazione alla “Processione del Compadrono San Francesco di Paola”:
“e siccome Domenica giorno dieci del corrente alle ore ventuna (deve intendersi alle ore 15 secondo l’attuale computo orario) si effettuisce la Processione del Simulacro di detto Santo, così con la presente disponiamo, che tutte le Confraternità di questa Comune si portassero all’ora indicata nella Chiesa del lodato Santo Compadrono dove troveranno pronta la Cera, giusta la cennata venerata Ministeriale, per indi far parte nella processione suddetta. In conseguenza di ciò l’Usciere Comunale D. Michiele Amato d’ordine nostro inibirà: A M.ro Stefano Di Stefano Primo Consultore della Confraternità di Gesù e Maria; A Maestro Sebastiano Di Stefano Primo Maestro della Confraternità di San Giuseppe; A M.ro Francesco Amara della Confraternità del SS. Sacramento; A Padron Andrea Bucceri Primo Maestro della Confraternità di Maria Annunziata; a Sebastiano Marotta Rettore della Confraternità di Maria dell’Itria; a Padron Sebastiano Tringali Primo Maestro della Confraternità di S. Andrea; ed A Gaetano Sarcià Maestro della Confraternità di S.Lorenzo, acciò eseguissero esattamente quanto di sopra abbiamo disposto in adempimento agli Ordini del Governo”.
Con la soppressione degli ordini religiosi anche i Minimi sono stati costretti a lasciare Augusta e la chiesa, divenuta proprietà dello Stato è stata affidata dal Fondo Edifici Culto al clero diocesano e associata, quale rettoria della parrocchia di San Sebastiano. A partire dal 1958, elevata a sede parrocchiale, il culto del Santo è stato rilanciato con un solenne novenario, il canto della coroncina e la processione limitata alle vie del quartiere. L’antico simulacro è stato sostituito con una nuova scultura lignea commissionata dal parroco del tempo Don Giovanni Fazio.
Simulacro di S. Francesco © Foto Corrado Di Mauro
La chiesa custodisce una reliquia e un pregevole dipinto su tela del Santo titolare, raffigurato secondo la tradizionale iconografia codificata. La tela è attualmente esposta nella cappella in fondo alla navata di sinistra.
In ambito popolare si ricorreva al Santo anche attraverso una antica ninna nanna che ancora ai nostri giorni e tramandata in ambito familiare:
San Franciscuzzu di Paula, cunsatici la tavula, cunsaticilla cò pani e cò pisci e u picciriddu s’addumisci; a vò, a vò e a vò, dormi beddu e fai la vò; a vò, a vò e a vò, dormi beddu e fai la vò; e se iddu nun vuli durmiri, vastunateddi chi sa quanti n’aviri, n’aviri quantu a lu mari, nicareddu a caminari;
Si ringrazia Corrado Di Mauro per la concessione della foto del dipinto.
Giuseppe Carrabino