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Augusta, melodie e compositori del Venerdì Santo augustano rievocati dal maestro Galofaro

AUGUSTA – La chiesa di San Giuseppe ha ospitato la scorsa settimana un suggestivo quanto emozionante viaggio nel “sentire” del popolo di Augusta. “Melodie e maestri del Venerdì santo ad Augusta” il titolo della conferenza, per rievocare la colonna sonora del Venerdì santo, le melodie, i compositori, gli aneddoti, la storia della città attraverso partiture puntualmente eseguite in occasione delle annuali processioni che scandiscono la lunga giornata in cui la chiesa commemora la morte di Cristo. L’iniziativa, promossa dalla Società Augustana di Storia Patria presieduta da Giuseppe Carrabino in collaborazione con la confraternita di San Giuseppe e il Corpo bandistico “Federico II – Città di Augusta” è stata l’occasione per fare memoria dei tanti maestri che si sono succeduti alla direzione del Corpo bandistico e il contributo musicale e umano di ciascuno di loro alla creazione di quel corpus di melodie che è patrimonio identitario della città.

A condurre l’uditorio in questo suggestivo e inedito viaggio è stato il maestro Gaetano Galofaro (nella foto in evidenza), che per l’occasione ha lasciato la bacchetta di direttore del Corpo bandistico per assumere quello di brillante oratore. Con passione e amore è riuscito a trasmettere, a tratti con autentica commozione, il prezioso apporto umano e musicale di chi l’ha preceduto alla direzione della banda. Le emozioni, i ricordi, le difficoltà, le vicissitudini della vita, i tratti che caratterizzavano i maestri. È stato ricordato il maestro Farina, autore della celebre marcia “Pace” composta sul finire del XIX secolo in memoria della giovane Carlotta Reitano; ed ancora, i maestri Confreda, Spedaliere, Iannuzzo, Annino e don Peppino Passanisi che ha composto numerose marce che costituiscono ancora oggi gran parte del repertorio del Venerdì santo. Marce che rievocano momenti di dolore ma anche eminenti figure della storia civica e religiosa della città: “A Giovanni Lavaggi”, “Ai miei genitori”, “Giovedì Santo notte”, “A Mons. Ottavio Musumeci”, “A Giovanni Saraceno”. Nelle molteplici composizioni di Passanisi, come ha sottolineato lo stesso Galofaro, tracce anche di un grande senso dello humour, in particolare con la marce “Povera Banda”, “È la fine” o “Ultima a ottantacinque anni?”. Al ricco e tradizionale repertorio, sulla scia di una secolare tradizionale, si aggiungono le ultime marce composte dal maestro Galofaro quali “INRI” ma soprattutto la novità di quest’anno: “Camelie… al popolo di Augusta”. Una marcia che vuole rammentare quel momenti di intima fede quando il Sabato santo tantissimi augustani si recano in chiesa per ritirare le camelie e con devozione le portano a casa per custodirle tra le cose più sacre. Le stesse camelie che vengono condivise con ammalati e anziani che non hanno potuto prendere parte alle rituali celebrazioni del Venerdì santo. Al termine dell’applaudita relazione, Concetto Lombardo, governatore della confraternita di San Giuseppe, ha rammentato il legame delle confraternite con il Corpo bandistico che è parte integrante delle celebrazioni della Settimana santa di Augusta, ma soprattutto patrimonio inalienabile che fa onore alla città. Nel suo intervento, il maestro Simone Nicotra, che presiede il Corpo bandistico, ha ringraziato quanti sostengono la banda e suoi trentacinque giovani componenti, che con sacrificio, passione e dedizione custodiscono la “memoria” della tradizione di Augusta. A conclusione, Salvatore Romano, vicepresidente della Società augustana di storia patria, ha annunciato la nomina a socio onorario del maestro Gaetano Galofaro “per il prezioso e metodico lavoro espletato nella ricerca e nell’esaltazione dei valori musicali peculiari della città di Augusta“.

 articolo tratto da La Gazzetta Augustana

 

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